Nella Mostra dedicata ai Musicisti di Modena e Provincia, allestita nei locali della Corale Rossini, ho inserito con grande piacere Luigi Gordigiani, detto lo Schubert Italiano, nato a Modena nel 1806 e morto a Firenze nel 1860, del quale ho sempre apprezzato sia le romanze da salotto, sia le trascrizioni dei canti popolari toscani. Figlio del tenore Antonio, artista di Pistoia con bella car[1]riera teatrale, Luigi aveva anche un fratello maggiore, anche lui nato a Modena nel luglio del 1795. Nella nostra città, infatti, Antonio Gordigiani si era trasferito quando sposò Sofia Ducloitre, nata in Corsica, e molto probabilmente artista lei stessa al servizio del Duca Ercole III d’Este. In realtà al Teatro Rangoni di Modena – luogo di spettacoli da rivisitare per la sua straordinaria importanza storica – papà Antoni Gordigiani canta, nel Carnevale 1795-96 nell’opera “La Cleopatra” del piacentino Se[1]bastiano Nasolini con il celebre soprano di Ferrara Adriana Ferraresi del Bene (-prima Fiordiligi in “Così fan tutte” di Mozart-) e il castrato anconetano Filippo Sassaroli, e assieme alla moglie, citata nelle cronache come Sofia Gordigiani, canta, sempre al Rangoni, nell’estate 1799, in “Zulema” opera di Marcantonio Simao, detto Portogallo perché era di Lisbona. Ritroviamo ancora i due Gordigiani, Antonio e Sofia, protagonisti al Teatro di Corte, sempre a Modena, nel 1803 in “Teseo a Stige” di Sebastiano Nasolini, e nel 1806 alla prima esecuzione di “Achille e Patroclo” dello stesso autore. Antonio Gordigiani, al Teatro di Corte, canta pure nel 1807 in “La Cleopatra” del libretti sta padovano Antonio Simeoni Sografi con Clementina Persichini. Se del loro secondogenito Luigi sappiamo tutto, ben poco si conosce di suo fratello Giovanni Battista nato a Modena e morto a Praga a 76 anni. Anche lui, come il padre, iniziò come cantante d’opera, passando ben presto ai concerti, organizzati nei palazzi dell’alta aristocrazia, fino al 1822 quando, a 27 anni, ebbe il ruolo di docente di canto al Conservatorio Musicale di Praga. Fu, come il fratello Luigi, pure lui autore di varia musica, da quella sacra alle canzonette e alle romanze da salotto pubblicate nella capitale della repubblica Ceca dall’editore Marco Berra, di origini lombarde. Giovanni Battista Gordigiani scrive inoltre, per il teatro di Praga, alcune opere liriche. Tra queste “Pygmalione” (1845), “Consuelo” (1846), “Lo scrivano pubblico” (1850). E fu anche un attivo critico musicale per vari periodici, tra i quali il “Giornale della Mezzanotte”, sempre edito a Praga, per i quale redigeva i suoi scritti in italiano, che la moglie traduceva in tedesco.